Sommario
|
|
L'Halimeter®
è un
apparecchio che
testa il respiro, aiuta a determinare da dove viene il maleodore, se dalla
bocca, dal naso o dai polmoni.
L'Halimeter® testa il livello dei
composti solforati che provocano il maleodore.
Poiché nella maggior
parte dei casi sono i batteri presenti nel cavo orale che
determinano la produzione dei gas responsabili della
cattiva qualità dell'aria espirata dalla bocca (in particolare quelli che
proliferano indiscriminatamente nella profondità delle tasche parodontali e
al disotto della patina bianca presente nel dorso della lingua),
dopo aver sottoposto
il paziente ad un accurata visita clinica
odontostomatologica si dovrà misurare il grado di alitosi tramite la
rilevazione della concentrazione di tali gas nell'aria emessa dalla
bocca.
l'Halimeter®,
utilizzato in diverse ricerche cliniche sull'alitosi, esprime la quantità misurata
di gas in parti
per bilione (ppb). La misura limite è 75 ppb, basata su uno studio effettuato
nei primi anni 90 in Giappone. Nel corso della ricerca, un gruppo di
soggetti test, superata questa concentrazione di gas
conveniva che iniziava ad avvertirsi un odore sgradevole. Un’altra misura
significativa è 120 ppb, al raggiungimento della quale, nel campione di aria
inalata dai soggetti test, tutti
dichiararono d’avvertire un franco odore sgradevole.

|
L'Halimeter®
è in grado di eliminare l'approssimazione dilettantistica delle
rilevazioni effettuate dall'uomo. |
L'uso dell'Halimeter®,
inoltre, permette di monitorare i cambiamenti della qualità dell'alito in corso di
terapia e così i pazienti sono in grado di
valutare l'evoluzione della malattia. Questo è molto
importante, specie per quei pazienti con pseudoalitosi o alitofobia.
In questi casi l'uso dell'halimeter è
fondamentale. Come è fondamentale in quei casi in cui, al contrario, il
paziente è stato accompagnato a visita da un parente ed è personalmente
convinto di non avere alcun disturbo. Se il problema è di natura psicologica
andrà spiegato chiaramente il risultato negativo degli accertamenti
diagnostici. Il paziente con esito negativo al test, che crede di essere
affetto dal disturbo, nonostante le misurazioni effettuate con l'Halimeter indichino l'assenza di composti volatili solforati nell'aria
espirata o la loro riduzione a seguito della terapia a quantità non percepibili, necessita di
assistenza psicologica, e andrà pertanto riferito ad uno psicologo.
PROVA ORGANOLETTICA |
Prima dell'introduzione dell'Halimeter come strumento di misura dell'alitosi
si doveva effettuare la prova organolettica, per la quale lo strumento test
era dato dalla capacità olfattiva del medico, meglio se comparata con la
rilevazione effettuata da un altro soggetto test. L'esame consisteva
nell'odorare l'alito del paziente da una distanza ravvicinata (un palmo),
media (1 metro), e lontana (3 metri). In dipendenza della distanza dalla
quale veniva percepito il maleodore si classificava l'alitosi come leggera,
moderata o severa. Per effettuare correttamente la prova la rilevazione
andava comparata con quella di un'altra persona che poteva essere un
accompagnatore del paziente o un collaboratore. La prova organolettica
si poteva effettuare sull'aria espirata dalla bocca (parlando con il
paziente), dalle narici (espirata dalle narici), e dai polmoni (espirata
dalla bocca). |
|
|
 |
Usando l'Halimeter, i gas
responsabili dell'alitosi, che si sviluppano dai processi putrefattivi batterici, possono essere misurati.
Questi gas sono chiamati composti volatili
solforati
o VCSs. |
 |
|